Rifugio Nassano
Itinerario pubblicato con la collaborazione dell'Associazione La Pietra Verde.
Questo antico sentiero rappresentava fino ad alcuni decenni fa l’unica via per arrivare alla colletta, prima che venisse creata la strada in asfalto.
Il sentiero segue inizialmente i due itinerari che collegano il Monte Penice al Passo del Giovà, (101-Il passo del Condottiero e La via Longa) fino alla frazione di Bocco; qui i sentieri si dividono.
Il sentiero Nassano si inerpica in salita tra pinete e boschi di faggio, affiancando per circa un’oretta il sentiero 101 fino ad un pianoro immerso in una bellissima faggeta.
Qui si abbandona il percorso 101 e si prosegue in linea retta seguendo la curva di livello, fino ad arrivare in pochi minuti in una zona prativa. Il tracciato prosegue seguendo il segnavia posto sui pali di legno del telefono che ci accompagnano per circa un quarto d’ora fino a raggiungere il Rifugio Nassano.
Storia del Rifugio Nassano.
Verso gli anni’ 30, a Voghera un gruppo di giovani e appassionati di montagna, comprarono una struttura prefabbricata di legno a forma esagonale, che era collocata in piazza Meardi ed usata per la vendita di bibite, la smontarono e la portarono a Cima Colletta.
Nacque così il Rifugio Nassano di Cima Colletta, da principio poco più di una baracca, capace però di dare sicurezza e fiducia a chi si avventurava su questi monti. Durante la seconda guerra mondiale però, il rifugio venne distrutto e quindi sostituito con una casermetta in pietra, che ben presto non ebbe vita migliore. Infatti, negli anni 1943-45 il fronte si sposta in Italia, in quegli anni tutta la montagna in Italia è preclusa ad ogni forma di alpinismo e la distruzione del rifugio di Cima Colletta è solo una tra i tantissimi esempi di rifugi distrutti.
A guerra finita, già a partire dal 1945, il gruppo CAI di Voghera si rimise in moto e chiese alla sede centrale CAI di Milano di intervenire presso il Ministero di guerra.
Risposero positivamente il comune di Voghera, l’Ente Provinciale Turismo, la Camera di Commercio di Pavia e la Comunità Montana.
Alla fine dell’estate del 1946 il rifugio Nassano fu completato: il 22 settembre 1946 al rifugio fu grande festa, era il giorno dell’inaugurazione!
Da quel giorno si chiamò Vittorio e Aristide Nassano a ricordo di due vittime di guerra.
La Pinetina
Itinerario pubblicato con la collaborazione dell'Associazione La Pietra Verde.
Questo breve e semplice itinerario parte dalla piazza principale di Brallo di Pregola e risale per circa 200 metri in direzione Pregola. Da qui si devia a destra, all’altezza della bacheca informativa, per condurci dopo pochi minuti di cammino alla pinetina. In questo luogo, diverse conifere fanno la loro improvvisa ed inaspettata comparsa, rimboschimenti messi in opera dall’uomo e dimora fin dai primi decenni del Novecento, quando la contrazione delle pratiche pastorali lasciò dietro di sé pascoli abbandonati e fortemente degradati.
Il passo dell'Aquila
Itinerario pubblicato con la collaborazione dell'Associazione La Pietra Verde.
Il Monte Verde (m.785 s.l.m.) è vincolato a Parco Locale di Interesse Sovracomunale, la cui estensione iniziale era di ettari 33 è stato ampliato a ettari 330. Presenta una vegetazione mista, arborea ed erbacea con esemplari di roverelle e castagni secolari. L’Università di Pavia ha ritenuto salvaguardare alcune specie di farfalle mediante la creazione di un apposito Giardino delle Farfalle.
La strada discende tra le stazioni della Via Crucis, poste ai suoi lati, fino a raggiungere l’incrocio situato sulla sella di valico denominata Croce di Verde da cui si diramano strade e sentieri per otto direzioni. L’itinerario prosegue in direzione Sud con una strada a fondo naturale da cui si vede il paesaggio di Valverde caratterizzato dalla presenza di prati e boschi interrotti da alcuni calanchi con torrioni e guglie scolpiti dall’erosione nell’arenaria, dove nidificano rapaci di varie specie.
La valle dell' Eco
Itinerario pubblicato con la collaborazione dell'Associazione La Pietra Verde.
Il percorso, ha inizio da un caratteristico paese: San Ponzo Semola (308 m. s.l.m.), posto alle pendici del Monte Vallassa (752 m. s.l.m.) sulla sponda sinistra del torrente Staffora.
Attraversato il paese, si prosegue su strada sterrata per circa 2 Km fino a giungere alle Grotte di San Ponzo (580 m. s.l.m.), questi anfratti, scavati nei milioni di anni dalle infiltrazioni dell’acqua, hanno formato alcune cavità di notevoli dimensioni, permettendo addirittura la costruzione di una piccola chiesetta all’interno di una delle grotte, luogo dove l’omonimo Santo, scelse di vivere, tra questi boschi, come eremita.
Proseguendo lungo il percorso si costeggia, attraversando boschi di castagno secolari il Rio Semola, dove si possono osservare le arenarie del M. Vallassa, rocce deposte in milioni di anni che rappresentano un libro da sfogliare e scoprire. Si possono infatti "vedere" i depositi e i fossili lasciati dal mare quando era “tranquillo” e i fini sedimenti che si depositavano lentamente nel fondale, oppure cosa trasportavano a riva le tremende tempeste che di tanto in tanto sconvolgevano la vita tranquilla degli organismi che popolavano la costa. Procedendo in leggera salita, si giunge alla Sorgente dell’Arsazza, si devia a destra e si raggiunge in circa 20 minuti la frazione di Serra del Monte.
Poco prima della frazione, si incrocia un’antica Via del Sale, denominata: "La Via del Mare", sentiero che unisce la città di Tortona alla splendida insenatura di Portofino (circa 4 giorni di cammino), percorso che collegava la Pianura Padana e il Mar Ligure scavalcando l’Appennino, all’epoca in cui il sale valeva più per la conservazione dei cibi che per la sua capacità di insaporirli.
La morfologia delle valli che dal crinale appenninico scendono fino alla pianura padana, genera a sua volta ambienti con caratteristiche spesso molto diverse. La vita animale e vegetale risponde a sua volta a questa varietà di ambienti, con appositi adattamenti e riunendosi in comunità con caratteristiche peculiari. L’osservazione dei tipi forestali (i boschi) presenti sul territorio e della loro distribuzione risulta essere un ottimo esempio per comprendere questa condizione.
Compiendo uno spostamento dalla pianura verso le montagne, potremo osservare specie arboree diverse, riunite in tipi forestali diversi.
In pianura e nelle zone collinari troveremo boschi di roverella (la quercia più diffusa nei nostri ambienti), cui spesso si uniscono il carpino nero e l’orniello, a volte formando essi stessi tipi particolari di bosco. Su versanti esposti a NW, quindi più freschi, in sostituzione dei tipi precedenti troviamo castagneti di origine antropica, ormai deperienti. Oltre il piano collinare, superati i mille metri di altitudine, querce, castagni, frassini e carpini lasciano spazio al faggio; quest’ultimo forma boschi puri, tipici della nostra catena appenninica.
Ruderi castello Fieschi-Doria
La struttura risulta aperta su tre lati. Giungendo dalla parte bassa del paese, si attraversa il primo lato, costituito da un ingresso rettangolare. Sulla destra, la porta è addossata ad un’abitazione. Il lato sinistro compie una leggera curvatura, ed è costituito da: un primo blocco chiuso in cui si nota un pilastro di sostegno alla trave del tetto, ed una nicchia con dipinto; due aperture di forma rettangolare (divise da muratura) protette da ringhiera in ferro battuto. L’ultimo lato (quello d’uscita) è costituito da arco a tutto sesto con intradosso e cornice in mattoni.
RISTORANTE L'INCONTRO
Siete alla ricerca di una calda accoglienza e dei prodotti tipici dell’oltrepò pavese ? La risposta alle vostre richieste è il ristorante “l’incontro” dalle tre gemelle Qui troverete molti piatti tipici locali tra cui: Salumi nostrani di produzione propria, ravioli casalinghi al sugo di brasato, tortelli di ricotta e spinaci, pisarë e fasö, polenta e cinghiale, arrosti misti, brasati e inoltre le migliori crostate casalinghe.
OSTERIA DI LIRIO
Lirio, è, un piccolissimo paese tra i vigneti, quasi magico dal silenzio che c'è, e ha un'osteria dal 1932. Osteria, Bottega e Trattoria. Proprio come una volta. Nel silenzio e nella pace dei borghi arroccati in collina, un pò dimenticati e dimentichi del mondo. All'Osteria, è possibile riservare la saletta, venti posti a sedere circa, per corsi di formazione, lezioni,incontri, pranzi, merende, durante la bella stagione viene allestito un dehors esterno e...si può cantare tutti insieme come si usava fare e come nelle vecchie osterie e giocare a carte o portarsi un gioco di società per trascorrere il pomeriggio dopo avere pranzato o la sera dopo cena. Solo prodotti genuini cucinati con semplicità.
DOMUS PARADISI
Situato tra le verdeggianti colline del comune di Cigognola, il ristorante Domus Paradisi è nato a seguito della trasformazione e ristrutturazione di un antico cascinale, conservando le caratteristiche della struttura originaria.
Percorrendo una breve stradina sterrata e oltrepassando un ampio cancello vi troverete immersi in un vasto giardino dove le fontane e il verde fanno sentire in un’altra dimensione . In qualsiasi periodo avrete modo di visitare il ristorante sarà difficile dimenticare quest’oasi di pace; nella stagione primaverile potrete ammirare oltre 150 tipi di rose mentre in estate sarete inebriati dal profumo dei clerodendri .
Montebello Battaglia
Itinerario di Mototurismo pubblicato grazie alla collaborazione di http://www.giscover.com. Itinerario tracciato da Gabriele Baldi , utente di Giscover
Circuito di 50 km, dislivello in salita 725 metri circa.
Un bel giro quasi tutto su strade secondarie praticamente deserte. L'ambientazione è quella, per me magnifica, delle colline dell'Oltrepo' pavese. Il giro passa attraverso alcuni borghi particolarmente caratteristici, tra gli altri Fortunago e Canavera.
La salita non è particolarmente impegnativa e anche scarsamente allenati si può fare con rapporti normali (io ho un 39x25).
Il fondo stradale non è sempre buono, porre attenzione alle buche. La discesa da Carmine verso Canavera e Montalto Pavese è piuttosto ripida e va affrontata con cautela.
E' possibile percorrerlo al contrario, in questo caso la salita da Montalto Pavese a Carmine presenta pendenze impegnative e richiede rapporti adeguati.
AGRITURISMO BOCCAPANE
L'agriturismo Boccapane e' tutto raccolto in una piccola e verde valle, i prati forniscono l'erba fresca e il fieno per gli animali allevati e dal frutteto e dall'orto giungono le materie prime per le marmellate e le ricette tradizionali. All’agriturismo Boccapane è possibile effettuare lunghe passeggiate e godere la tranquillità del luogo, magari facendo una visita alla tana del vecchio tasso, che abita nel cuore del bosco. Inoltre gli ospiti possono giocare a pallavolo, volano, freccette, ping pong e green tennis.
Hanno già pubblicato su OltrepEAT:
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