Dal punto di vista architettonico rappresenta un esempio originale, e per certi versi, anticipatore dello stile settecentesco lombardo. La sua pianta con struttura a navata unica è un esempio comune in Oltrepò. Di pregevole, all'interno, vi è la statua lignea dell'Angelo Custode, del 1684, autore Antonio Perico da Milano, indorata da Ambrogio Giussano da Pavia, che nella sua semplice bellezza attrae ancor prima di ogni altra cosa il visitatore. Altre opere di particolare pregio sono il coro in legno di noce in «stile quattrocento», un bellissimo «letturino», già oggetto di mostre artistiche in Diocesi, e i mobili della sagrestia, anch'essi in legno di noce.
Insomma, una perla che i Varzesi conoscono e apprezzano da sempre.
Ma il visitatore anche frettoloso di Varzi non può limitarsi a questa opera pur ragguardevole. Non può ad esempio non avvedersi della struttura urbanistica del borgo, ben congegnata e tutt'altro che casuale. Su modello del castro romano ha una struttura di base costituita dalla Via di Dentro dalla quale si snodano precise e parallele, tutte le vie minori. Questa via principale si avvale di portici, che contribuiscono a riempire la visuale, ed è racchiusa tra le due maestose ed antiche torri medioevali di Porta Sottana (detta anche Torre dei Mangini) e di Porta Soprana (o dell'Orologio).
Tutti motivi validi perché questa Chiesa possa aspirare ad una più alta considerazione anche al di fuori dell'ambito varzese.
Scheda realizzata in collaborazione con VarziViva